Scuola e ITP




Flash mob - Il rosso 
Scuola Pubblica Libera e Democratica


Quando ancora non ci si arrende si manifesta e si continua e anche se non dovesse bastare non ci si adegua, ma si accetta nostro malgrado una riforma non condivisa, palesemente incostituzionale, fatta da azioni denigratorie viste da chi comanda, non paritaria, dove il potere è accentrato, con la non tutela dei diritti degli studenti, la continua dilapidazione di fondi, i diritti dell'insegnante non considerati, nessuna marcia indietro sul numero per classe (classi pollaio), l'aumento di tasse per le famiglie, poca consapevolezza del pericolo delle scuole, indifferenza verso la tranquillità da dare alle famiglie, il punto di vista UNICO e non partecipato, la valutazione disonesta e dispendiosa (Invalsi), gli scelti del gruppo del Ministro con poteri di giudizio non accertati, l'assenza di dialogo, l'obbligo all'ascolto senza interazione.

Teresa Sicoli





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  La scuola pubblica italiana e la Smart Education 



Vivere la scuola spesso si associa ad assolvere obblighi da parte di tutti gli attori che la compongono. Studenti, docenti e personale tutto sono coloro che animano e lavorano nelle moltissime 'case dell'insegnamento'. Ebbene sì un lavoro che si traduce in molte ore di lezione frontale e dove i luoghi spesso si rinnovano dello stesso torpore di anni passati. Una semplice pennellata  ai locali e l'allestimento di laboratori all'uopo istituiti e ancora palestre attrezzate non sempre rappresentano al meglio la scuola del nostro tempo. Certo tutto dipende dalle capacità finanziarie di un istituto e/ o del Ministero e di certo non mancano buoni esempi e fruttuosi di una scuola alternativa e proficua. Ma ahimè, la maggioranza ( una parte di scuola che rimane infossata nello stagno da molti anni)  reclama sempre di più, in questo nuovo assetto societario dove la parola d'ordine sembra essere associata anche ad una nuova intelligenza, la Smart education.
Svegliarsi dunque da questo vecchiume che avvolge i nostri ambienti educativi sembra l'unica via d'uscita. In questo può venirci incontro tanta buona volontà ed anche l'uso di nuovi strumenti e di nuove abilità didattiche. Le discipline devono essere rinnovate e per portar frutti hanno bisogno di nuove interazioni e nuove tematiche legate alle esigenze del nuovo secolo. Allora ben venga ogni mezzo che possa ridurre il gap tra il vecchio e stravecchio approccio strutturale e didattico della disciplina e il nuovo che avanza con linguaggi evoluti, trattazione di problematiche legate alla socialità, il lavoro di gruppo e l'uso delle nuove tecnologie. Tutto per arrivare ai nostri ragazzi e farne di loro il nuovo mondo e il futuro della società. 



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                           LA SCUOLA LABORATORIO

La Scuola vista con gli occhi di chi la vede e la vive ogni giorno

Siamo coscienti della moltitudine di situazioni e disagi che affliggono la scuola pubblica italiana, sappiamo delle continue e corpose richieste da parte di tutta la categoria, vogliamo unirci a tutti cercando di spiegare l’importanza della scuola laboratorio e di proporre le nostre soluzioni affinché si possa trovare l’ascolto e soprattutto le azioni che potrebbero risollevare tutto il mondo della scuola.
I docenti ormai hanno bisogno di un ambiente lavorativo sicuro, non solo in termini di struttura scolastica, ma anche di strumenti didattici di tipo informatico, cercando di tutelare anche gli studenti che ne fanno uso nella didattica.
Siamo convinti che la prima agenzia educativa di questa Nazione debba tutelare i minori in ogni fase della crescita educativa, compreso la tutela dalle dipendenze dai siti internet violenti e messaggi multimediali subdoli, pertanto, iniziamo la nostra richiesta con l’inserimento di una specifica normativa che imponga l’uso di firewall nelle scuole italiane, con l’istituzione di una figura docente che sia l’amministratore di rete didattica.
Inoltre, riteniamo sia imprescindibile ed urgente l’istituzione di una mansione docente per la gestione della biblioteca scolastica (biblioteca che deve diventare ormai all’avanguardia con l’istituzione della biblioteca on-line), da impiegare nelle scuole o reti di scuole che abbiano almeno mille alunni. In una società in cui tutto  è connesso non si può ancora aspettare di connettere in rete il grande patrimonio culturale presente nelle biblioteche scolastiche.
Crediamo che la gestione centralizzata di una Web farm, che gestisca il software per i servizi amministrativi e didattici e l’uso di innovative applicazioni, porterebbe ad un immediato contenimento della spesa pubblica scolastica, soprattutto se i servizi di telefonia tramite il VOIP, le email PEC ed i certificati di sicurezza SSL, siano concessi gratuitamente agli Istituti scolastici. La digitalizzazione della scuola deve cominciare con un percorso unitario affinché si arrivi a concepire l’unione tra la didattica base e quella digitale.
Le grandi aziende da tempo garantiscono alle proprie filiali supporti avanzati di gestione delle proprie sedi, riteniamo che sia ora che anche il Ministero della Pubblica Istruzione si faccia carico di risorse atte a garantire efficienza e completezza di servizi.
Riteniamo, ancora, che continuare a parlare di riforme strutturali senza ripristinare il normale prosieguo del ciclo lavorativo non è   un operazione che porta alla verità e soprattutto che porti a buone soluzioni.
L’imperativo è lo sblocco del turn over nella pubblica amministrazione. Non si può parlare di #buonascuola se si lavora sotto organico e soprattutto con classi di 28-32 alunni.
Quindi la #buonascuola è tale se il personale garantisce il regolare svolgimento del lavoro in base al numero di classi presenti e la diminuzione del numero di alunni per classe sarebbe la soluzione d’impiego di tutti i precari storici che svolgono da anni lavoro di didattica senza avere nessuna tutela giuridica, e anche quelli in esubero determinati dal Ministero stesso ed infine una maggiore garanzia di svolgimento delle lezioni.
Azzerare l'affitto degli edifici pubblici scolastici in favore di strutture scolastiche di proprietà dello Stato. Aumentare in modo strutturale i contratti di telefonia per aziende pubbliche con il sistema VOIP. Fare scelte etiche di trasformazione di edifici scolastici in edifici autosufficienti sotto il profilo energetico, con uso di energie rinnovabili e a zero CO2.

Riepilogo:
-SCUOLA INFORMATIZZATA E PROTETTA PER IL BUON FUNZIONAMENTO DEL LAVORO IN TUTTI GLI AMBIENTI SCOLASTICI E SCUOLA ENERGETICAMENTE SOSTENIBILE

-ORGANICO EFFICACE ED EFFICIENTE ED ORGANIZZATO PER INTEGRARE E SUPPORTARE ANCHE LA DIDATTICA TIPO

-ADEGUARE SUBITO IL NUMERO DI ALUNNI PER CLASSE COSICHE’ SI POSSA IMPIEGARE IL PERSONALE SIA IN ESUBERO (DETERMINATO DALLA RIFORMA GELMINI) SIA IL PERSONALE PRECARIO STORICO E DARE MAGGIORE SICUREZZA PER UNA DIDATTICA PROFICUA (ALUNNI PIU’ SEGUITI E FAMIGLIE PIU’ TRANQUILLE)


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Il laboratorio: una realtà senza futuro

Segue il dettaglio di nove punti richiesti da Docenti di Laboratorio-ITP
1. Ripristino immediato del monte ore dedicato alle attività di Laboratorio collegate in modo imprescindibile da una programmazione didattica ministeriale nazionale, dove il tempo scuola viene suddiviso con specifiche ore di teoria e specifiche ore pratiche per svolgere esperienze di laboratorio suddivise per moduli didattici. Dove n moduli didattici producono n ore di teoria e n ore di laboratorio, per ciascuna disciplina, producono competenze distinte per ciascun biennio e triennio;
2. Il mantenimento della titolarità della scuola, laddove i fabbisogni e piani formativi lo consentano attraverso l’istituzione dell’organico potenziato;
3. La possibilità di riconversione professionale, a domanda, su altre classi di concorso affini, anche trasversale nei bienni e nei trienni degli istituto tecnici e professionali;
4. Riconversione volontaria su sostegno. Per quanto attiene questo specifico punto si ricorda che gli Insegnanti tecnico pratici sono i più abituati alla collaborazione attiva con altri colleghi e sicuramente predisposti all’attività di sostegno all’interno della classe. Per la specificità dei loro insegnamenti, sono indicati all’integrazione degli allievi nel lavoro di gruppo e quindi ad aiutare il singolo allievo alla collaborazione fattiva;
5. L’istituzione di posti di ruolo ITP nell’alternanza scuola lavoro e nell’istruzione e formazione professionale;
6. La previsione della nuova titolarità di “Rete”, come soluzione per rispondere alle esigenze del territorio, e di progetti integrati tra scuole di pari grado o di ordine diverso, da estendere anche alle reti di scuole, sia verticali che orizzontali;
7. Percorsi di formazione legati ai livelli retributivi, dove il merito e la capacità professionale siano valorizzati economicamente attraverso degli indicatori professionali individuali. Garantendo indipendenza da valutazioni terze, e che non diano adito a valutazioni clientelari;
8. La valutazione dei titoli acquisiti in itinere dai docenti;
9. Allargamento base d’insegnamento: possibilità d’insegnamento dalla scuola secondaria di secondo grado alla scuola secondaria di primo grado in base a specifiche classi di concorso affini.

 Alcuni punti di questo documento sono stati discussi nei convegni/assemblee organizzati da docenti di laboratorio – ITP tenutesi a:   
  •   Lamezia Terme (CZ)  16 Agosto 2012 
  •   Scilla (RC)  04 Luglio 2013


Il testo è stato aggiornato, attualizzato e completato con ulteriori proposte.

Il documento sarà condiviso in rete con il seguente hashtag: #lascuolalaboratorio

Seguono firme
                                                                                               Prof.       Pirrotta  Antonio
Prof.ssa  Sicoli Teresa
Prof.       Iannò Antonino 



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La #buonascuola è tutto tranne che buona!

La #buonascuola va verso la conclusione. Oramai inesorabilmente assistiamo impotenti ad una continua barbarie che sta facendo vittime, carnefici e capri espiatori nel mondo della scuola. Si continua a cercare l'ottimizzazione nel taglio disperato e nel continuo taglio di ogni risorsa che possa dare vitalità  al sistema scuola. Non è possibile assistere ogni mattina nelle aule, nei laboratori e in tutti i locali scolastici ad una didattica difficile e al massacro dove protagonista è l'indifferenza di tanti che non trovano nulla di attraente in questa ' casa dell'insegnamento ' obsoleta. La crisi che già colpisce la società proprio e di più nelle famiglie non trova nessun sbocco nell'istruzione che dovrebbe  invece essere il bene rifugio per le nostre generazioni. Già i giovani vivono una delicata fase dove ogni grande  e piccolo sforzo viene vanificato da una sempre più presente apatia generale e scollamento di realtà, fattori che un tempo avevano un senso e dove si doveva intervenire. I nostri ragazzi hanno bisogno di più comprensione ma soprattutto di un'offerta che si adegui a loro con naturalezza senza perdere di vista le regole che segnano ormai  da tempo un notevole passo indietro. Quando i nostri governanti e i soprattutto il Ministero  si rendono conto di una cosa tanto semplice? Nulla si risolve se non investiamo sul futuro dei nostri giovani che devono e pretendono di farsi un futuro italiano.
Non sappiamo più cosa scrivere, cosa dire o cosa testimoniare se il dialogo e il confronto hanno dato spazio ad un dictatum di pochi e di coloro che fanno i conti con il bilancio  e con un Europa che sta al fianco di chi ha potere. Che triste essere cittadina, mamma, educatrice ed essere testimonial di questa #buonascuola. Non la nostra però! 
Teresa Sicoli 






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La scuola è un luogo di cultura


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Il laboratorio e la scuola 


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Incontro regionale ITP : il valore della didattica di laboratorio


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