Terre sociali di Teresa Sicoli
Il nostro territorio sembra che viva in un modo rallentato e
che la sua valorizzazione è sempre più affidata alla brava gente e a coloro che
con il territorio devono vivere, convivere e ‘campare’. Sono qui a scrivere di
nuovo della mia terra e nonostante ci sono, ed in varie forme (web, social,
media), fiumi di parole scritte e
parlate su di essa, penso che non sia mai abbastanza e che solo attraverso
questa attitudine si possa capire e seguire una via.
La via è senza dubbio da ricercare nella volontà di ognuno di
noi che coscientemente o incoscientemente dà un ruolo al proprio agire. Credo
nelle buone azioni sociali ed è per questo che, per studi fatti e per esperienza,
voglio esprimere la mia opinione.
Le buone prassi sono un esempio da riportare e dalle quali
trarre beneficio. Molti giovani hanno sicuramente tante buone iniziative e
tanta voglia di fare e lo vediamo ogni giorno come si spendono, spesso senza
alcun ritorno, per difendere e valorizzare il loro luogo o meglio i loro luoghi
intesi anche come ‘#terre sociali’.
Le nostre ‘#terre sociali’ sono quei posti che vivono nelle
nostri menti e nei nostri cuori ma che devono confrontarsi con la fisicità del
luogo e la realtà della vita.
Incontri, collaborazioni e confronti mi hanno portato a
scoprire che le ‘#terre sociali’ vivono di idee associate ai sogni e che sono sicuramente
il punto chiave da dove partire. Si sente tanto parlare di fare, agire e di
valorizzare ma, a modesto parere, tutte queste azioni devono prendere forma
dall’idea e dal volere credere e realizzare dei sogni. Spesso in molte azioni
tutto sembra prendere forma ma in realtà tutto svanisce perché non supportato
dalla creatività e fattività progettuale scaturita dall’ idea.
Tempo fa ad
un convegno ho potuto rendermi conto del valore dell’idea che vive in ognuno di
noi e soprattutto delle giovani menti talentuose, le quali con forza non
vogliono arrendersi all’intorpidimento della volontà. Incontro con Riccardo
Luna e la Repubblica delle idee (http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/roma2016/ ) a Matera con Startup Calabria
( http://www.startupcalabria.com/ ) (https://www.youtube.com/watch?v=GsCQGhWjuW0 ) , dove due giovani startupper
calabresi G. Naccarato e S.Vena http://www.repubblica.it/next/2014/04/11/news/gli_open_data_ci_cambiano_la_vita_anche_nel_turismo-83307083/
hanno vinto con la loro idea Viaggiart. (http://www.viaggiart.com/it/ ).
E voglio anche menzionare altre idee “Dreaming South” (Startup Calabria e il marketing territoriale
http://www.startupcalabria.com/marketing-territoriale-dreaming-south-allauditorium-amarelli/ ); un progetto virtuale tramutato in
prodotto web per esportare non solo le bellezze dei nostri territori ma anche
le emozioni e le risorse e “#invasionidigitali” con Startup Calabria (http://www.invasionidigitali.it/). Sicuramente un modo nuovo e
aggiuntivo alle iniziative di ognuno e di ogni comunità che lo attua. Certo è, anche,
importante sapere fare Rete: una cammino tracciato e tracciabile nelle menti
della gente per attuare valore sociale ed economico alle nostre vite vissute su
‘#terre sociali’.
Condividendo questo pensiero, vorrei dare solidarietà a
quelle piccole formiche (grande ingegno e laboriosità) che ogni giorno lavorano
in questa direzione. Nella nostra cittadina e non solo ci sono tanti esempi di
giovani e di persone che attutano le ‘best practice’ (le azioni migliori
possibili) e che valorizzano il territorio tra mille difficoltà.